domenica 14 settembre 2014

Nelle Rsa è tempo di sorridere con l’arrivo dei Pav-gliacci

07 agosto 2014 — pagina 28 sezione: Nazionale La Pav (presenza, amica, volontaria) nasce a Livorno il 27 luglio 1995 da un gruppo di otto amici, realizzando un sogno: la nascita una associazione capace di offrire dignità e giustizia ai più soli al mondo, per dare voce a chi voce non ha e per farsi carico delle necessità e dei bisogni via via emergenti il tutto “condito” da tanta attenzione nell’ascolto creando rapporti di affetto vero e disinteressato. L’associazione, come si può leggere sul sito della Pav, nasce per le case di riposo; inizialmente “Villa Serena” e “Pascoli”, in seguito nel 2002 il servizio viene esteso alla “Bastia”, quando 20 residenti del Pascoli sono stati trasferiti lì. «Con un’iscrizione all’albo regionale stiamo andati anche in ospedale per seguire gli amici ricoverati. Nel 2008 arriviamo a Coteto, ultima Rsa per ora, sempre per lo motivo, seguire l’amico concretizzando così il nostro motto: l’amico incontrato, mai più lasciato. Siamo 120 volontari in servizio ogni giorno nelle cinque più circa 40 amici sostenitori. Insieme cerchiamo di fare una “magica festa del tempo che gli resta” festeggiando compleanni, gite varie, feste degli aquiloni (in maggio) e molto altro ancora». di Maria Giorgia Corolini LIVORNO A diciannove anni dalla sua fondazione (era il 27 luglio del 1995) la Pav rinnova il proprio impegno di solidarietà e apre le porte delle Rsa pubbliche livornesi alla clown terapia. A partire da settembre, tutti i martedì, giovedì, venerdì e sabato della prima settimana di ogni mese, sette volontari vestiranno i panni di “pav-gliaccio” per portare sorrisi e divertimento agli ospiti delle quattro strutture sanitarie. Ideatrici del progetto sono Silvana Di Mare e Lidia Torluccio, in arte Pippi e Peppa, che dopo aver vissuto in prima persona il clima di entusiasmo ed allegria che alcuni clown professionisti erano riusciti a creare durante la Festa degli aquiloni di maggio hanno pensato di farlo diventare un appuntamento fisso. Insieme a loro le new entry Sidonia Bagnoli, Franca Benetti, Franca Malucchi e la storica fondatrice dell’associazione Presenza volontaria amica Giovanna Falleni. Le sei donne dal nasone rosso e dai capelli spettinati saranno accompagnate - e supervisionate anche se dimostrano di non averne alcun bisogno - dal professore di francese del liceo Enriques Riccardo Benvenuti, in arte Clouseau. «Anche se il consiglio della Pav si era già espresso favorevolmente sul progetto – racconta l'irriducibile presidente Loretta Zocchi – è stata proprio l’iscrizione di Benvenuti a dare il là». Al contrario delle pagliacce, infatti, Benvenuti ha seguito il corso di formazione di Vip Italia Onlus ed ha maturato un’esperienza quadriennale come clown di corsia al 5° padiglione dell’ospedale: «Certo, non è la stessa cosa – ci spiega – perché la clown terapia non può essere uguale per tutti: con gli anziani facciamo attività diverse cercando di stimolarne, ad esempio, la memoria». Fare a gara per indovinare proverbi e ricette o rievocare mestieri antichi aiuta i nostri nonni a ricordare e li riconette con un passato che altrimenti resta lontano e sembra privo di valore o utilità. Non tutti gli anziani sembrano gradire quest’irruenza, rispettosa sì ma pur sempre fatta di scherzi e schiamazzi. Ma il rispetto per chi soffre, come ci spiega Benvenuti, non si misura col silenzio. E infatti, piano piano, molti si sciolgono e nella giornata di festa organizzata ad hoc per la presentazione del progetto sono in tanti ad applaudire e sorridere; qualcuno balla sulle note musicali del mitico Gigi (fedele accompagnatore musicale delle feste a marchio Pav) mentre altri soffiano e giocano con le bolle di sapone. In fondo, basta poco a tirar fuori tutta la tenerezza di bambini (che c’è in ognuno di noi a prescindere dall’età anagrafica) aggrappati ai palloncini colorati oppure gaudenti con le mani sporche di panna e brioches.

sabato 13 settembre 2014

Festa speciale per gli anziani si gioca con Taki, Stella e Tyra

Festa speciale per gli anziani: si gioca con Taki, Stella e Tyra 13 settembre 2014 - LIVORNO È' festa a Villa Serena: ci sono gli invitati, gli addobbi, i pasticcini. E non manca neanche la musica: un pianista e un tenore sono già sull'attenti. L'occasione è davvero speciale, così come i festeggiati. Si chiamano Taki, Stella e Tyra: il primo ha grosse zampe color champagne e un temperamento da vero gentiluomo; anche Stella è bella grande ed è anche più maldestra. Tyra invece è piccolina e proprio per questo è l'unica dei tre a poter balzare in collo agli anziani, approfittandone per fare incetta di tenerezze. A neanche due mesi dall'inaugurazione della clown-terapia la Presenza Volontaria Amica torna a scommettere sulla solidarietà portando tra i residenti di Villa Serena e del Pascoli questi amici a quattro zampe, nella convinzione che con il loro scodinzolio metteranno in circolo sorrisi e serotonina e contribuiranno a portare il buonumore. A dirla tutta, gli effetti sono già riscontrabili; dopo i primi due incontri preliminari con gli ospiti delle Rsa, i cani sono già di famiglia e scorrazzano divertiti da una carezza all'altra: «Ma ad essere arricchiti davvero saranno i nostri anziani- spiega la presidente Pav Loretta Zocchi- anche e sopratutto perché la presenza dei cani non sarà sporadica e occasionale ma continuativa, con cadenza settimanale, e questo permetterà la costruzione di un vero e proprio rapporto di amicizia». Per Stanislao, ad esempio, l'amicizia con Stella è già realtà: l'incontro con il labrador, avvenuto circa un anno fa, lo ha aiutato a superare un momento molto difficile ed è stato l'inizio di un rapporto sempre più profondo. Lei lo ascolta, lo segue, gli obbedisce proprio come se fosse il suo padrone. In realtà Stanislao è uno dei tanti residenti della Rsa di Montenero e grazie a questa corrispondenza speciale di affetti riceverà il cartellino d'onore di volontario Pav, passando così da assistito ad assistente. Sarà infatti lui a guidare Stella per le stanze di Villa Serena ogni martedì e giovedì. Tyra, invece, con la padrona (e volontaria Pav) Gabriella farà compagnia agli anziani di Villa Serena tutte le domeniche, assistendo alla messa dal grembo comodo di qualche umano generoso di coccole. Il mercoledì (al Pascoli) sarà invece la giornata di Taki: «Non avevo mai pensato di fargli fare una cosa simile ed è stato tutto grazie alla telefonata di un'amica- racconta la padrona Clelia- ma dopo aver visto come cambiano gli sguardi degli anziani che hanno un contatto con lui non tornerei mai indietro: e poi anche Taki è contento- sorride- quando viene mangia come una fogna e prende carezze da tutti». “Ci piacerebbe tantissimo trovare un altro cane e un altro padrone disponibili a darci una mano anche alla Bastia- conclude Loretta- e per questo faccio un appello: fatevi avanti!». Maria Giorgia Corolini

domenica 22 giugno 2014

Ritorna la campagna di Unicredit che prevede di donare € 100.000 alle Organizzazioni Non Profit presenti sul sito IlMioDono.it. L’importo verrà distribuito in base alle preferenze ricevute dalle singole Organizzazioni. Per questo abbiamo bisogno del tuo voto e di quello dei tuoi amici per ricevere da Unicredit fino a € 10.000 (massimo importo per singola Onlus). Vai su www.ilmiodono.it e scegli una della due differenti modalità per votare: - SOCIAL: tramite il tuo account Facebook, Google Plus, Twitter - E-MAIL Puoi esprimere un voto per ogni account di posta elettronica che hai a disposizione. NOTA BENE: vota e fai votare i tuoi amici entro il 7 luglio 2014. Non ti costa nulla. cerca: P.A.V. Presenza Amica Volontaria. Livorno.

domenica 22 dicembre 2013

domenica 27 ottobre 2013

Presentazione libretto "Oriana una simpatica amica":

26/09/2013
in occasione dell'inaugurazione ufficiale del nuovo laboratorio e al fine di rendere più particolare l'evento, abbiamo presentato nel salone di Villa Serena il libricino "Oriana una simpatica amica", che contiene tante graziose filastrocche e poesie del tempo che fu. Nonna Oriana dotata di una memoria incredibile nonostante l'età molto avanzata, durante i nostri incontri ci ha spesso recitato delle filastrocche o proverbi del suo tempo, quindi ci è venuta l'idea di fare un libro di piccole dimensioni, ma sufficiente a contenere tutto e che consideriamo un patrimonio da non disperdere. La nostra volontaria Gabriella si è offerta ben volentieri per portare a termine questo progetto e, dopo aver raccolto dalla voce di Oriana queste perle del passato, le ha sistemate in un ordine adatto alla lettura, completando questo gioiello coni teneri disegni dei suoi alunni della seconda classe C della scuola primaria "P. Thouar" di Livorno; una di questi, in rappresentanza di tutta la classe, ha assistito alla presentazione del libretto, assieme a tanti nonni, amici e volontari. Non è mancato un ottimo rinfresco offerto dalle numerose volontarie presenti a questa bella festa.

domenica 11 novembre 2012

Ha avuto luogo, giovedi 8 novembre 2012 alle 16 presso la sala conferenze di Villa Serena, la presentazione del CD "I nostri nonni raccontano", nato dalla collaborazione fra il MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e la PAV (Presenza Amica Volontaria), contenente le testimonianze di molti ospiti delle RRSSAA di Livorno, una di queste anche ultracentenaria, in prima fila. Dopo l'introduzione della presidente del PAV Loretta ZOCCHI, sono state trasmesse molte testimonianze filmate da Gabriella FRANCESCHINI del MASCI, che ne ha anche curato il montaggio, le musiche e la successiva produzione di un decina di copie da consegnare, fra gli altri, anche ai rappresentanti della stampa locale, in particolare Il Tirreno ha pubblicato un articolo il sabato successivo e ha ospitato alcune interviste filmate tratte dal CD sul proprio sito. Un rinfresco finale offerto dalla PAV alla folla che gremiva la sala ha concluso l'evento.
Trafiletto che accompagna la pubblicazione di alcune interviste filmate tratte dal CD sul sito de Il Tirreno raggiungibile Kliccando qui. Nonni star per un giorno, impegnati a raccontarsi davanti a una telecamera. A Villa Serena e al Pascoli, nelle strutture di Coteto e della Basta. Tante testimonianze, storie di vita, una carrellata di ricordi e di esperienze che grazie al progetto della Pav (Presenza Amica Volontaria) e della presidente Loretta Zocchi Domenici, sono diventate un video le cui riprese sono state effettuate da Gabriella e Marcello Franceschini del Movimento Scout Cattolici Italiani. 10 novembre 2012

sabato 22 settembre 2012

Ricordo di Maurizio MORINI poeta amico della P.A.V.

Maurizio Morini: un poeta da valorizzare. Di Marco Rossi. Clochard è una parola francese che deriva da una fusione dei termini cloche (poco intelligente), clocher (zoppicare) e cloches (campane delle chiese che suonavano per chiamare a raccolta mendicanti per la distribuzione gratuita di cibo) malamente viene tradotto in senza-fissa-dimora dal momento che il termine racchiude anche un alone di avventura e di ribellione, concetti e sentimenti che in alcuni casi hanno rappresentato il vero motivo della scelta di vivere per le strade. Jack Kerouac (1922-1969), ad esempio, è stato profeta della beat-generation con il suo " sulla strada" (1957) da cui prese spunto per molte sue canzoni anche il grande Bob Dylan (1941). Nel romanzo di Kerouac descrive il suo vagabondaggio sullo stile degli Hobos (termine derivabile al saluto Ho, Boy dei vagabondi) e lo fa lanciando quella che egli stesso definirà " prosa spontanea" alle stile sarà unicamente molto apprezzato anche da Henry Miller (1891-1980), l'autore del " tropico del cancro" e della " Tropico del capricorno" con cui ruppe con delle forme letterarie del tempo per lo sviluppo di una nuova tipologia di romanzo intessuta di autobiografia, critica sociale e riflessione filosofica. Uno stile caratterizzato dall'assenza di regole apparenti e dalla derivazione del lessico da una completa libertà mentale. Proprio la libertà mentale da ogni condizionamento sembra la caratteristica principale di chi "sceglie" di vivere da clochard. In Europa la capitale di questa tipologia di vagabondi è sempre stata Parigi e nella seconda metà del secolo sotto la torre Eiffel visse a lungo anche un homeless, un senza-dimora, livornese che aveva studiato al Classico e che morì ancor giovane (56 anni) lasciando in eredità poesie a sua volta caratterizzate da un'assoluta spontaneità. Era nato in Via del Vigna, vicino a Via Provinciale Pisana, Maurizio Morini, l'8 marzo del 1946 e sin da piccolo aveva mostrato interesse per il sapere e capacità di comunicare. Chi lo ha frequentato in quegli anni, compagno di giochi per la strada, ne ricorda la particolare capacità di affascinare coi suoi racconti immaginifici nei momenti di sosta fra una scorrazzata e l'altra. Avendo sofferto la tisi in gioventù accusò un precoce calo dell'udito ma, ciò nonostante, frequentò con profitto il liceo classico Niccolini-Guerrazzi ove la sua grande memoria gli permetteva di studiare molto poco per ottenere ugualmente buoni risultati, come ricorda Marcello Murziani, suo compagno di classe, prima di divenire bancario dall'alto profilo. Orfano a 17 e anni della madre e subito dopo del padre, non ebbe la possibilità di terminare gli studi e dovette allora cercare di che sostenersi per vivere. Fu comunque un'esistenza difficile caratterizzata da amori al margine ma comunque intensi tanto da portarlo, in un'occasione, a prendere a pugni un marinaio americano che aveva mancato di rispetto ad una di quelle giovani che adesso si chiamano escort. Non trovando occasioni a Livorno decise - intorno al 1966 - di emigrare in Francia, dove alternò brevi periodi di lavoro manuale ad altri di disoccupazione. Ad un certo punto decise di unirsi alla nutrita schiera dei clochard che animavano Montmartre ed i ponti lungo la Senna. Dando sfogo al proprio temperamento e sfruttando gli studi liceali, in breve cominciò a procacciarsi la sopravvivenza scrivendo col gesso sui marciapiedi brevi ed intense espressioni poetiche - che non poche volte erano ricopiate dai passanti - per mezzo delle quali recuperava monete che gli consentivano di nutrirsi. Rientrato a metà degli anni settanta a Livorno, non cambiò vita anche per il peggioramento progressivo delle condizioni di salute e ospitato negli Asili comunali. Avendo perso quasi del tutto la funzionalità di un occhio passò al centro di cura "Frediani" e, per l'ulteriore diminuzione dell'udito, infine, del 1981 ne fu disposto i ricovero permanente nella RSA di " Villa Serena", dove ha seguito di una lunga malattia si spense il 31 gennaio 2002. Persona dotata una straordinaria sensibilità tesa nel doloroso percorso di vita alla ricerca del dialogo e dell'affetto, provocato da una esistenza di abbandono, e di solitudine, di rinunce e di sofferenze, trovava una propria naturale e spontanea ragione di riscatto e di sollievo nella comunicazione in forma poetica di tutto ciò che lo colpiva nel suo vivere quotidiano. Preda dello sconforto, stava forse seriamente pensando al suicidio, come ebbe a rivelare, quando lo l'8 marzo 1996 - era il giorno del suo 50º compleanno - ad un gruppo di persone dedite all'assistenza degli ospiti delle" case di riposo", la PAV (presenza amica volontaria), andò a trovarlo per festeggiare la ricorrenza, come usavano ed usano ancora fare con tutti gli assistiti, e riuscì a farlo rasserenare, sollevandolo dallo Stato di profonda depressione in cui versava. Aveva già composto, praticamente ogni giorno, poesie su fogli di carta, che stracciava e buttava, ma dopo quel giorno, confortato dall'affetto dei volontari che gli divennero amici fraterni, cominciò a conservare tutto quello che quasi d'impeto scriveva. È una poesia, appunto, spontanea alla Kerouac, a rima libera, lessicalmente buona, incisiva e scarna di aggettivi, spesso delicata, struggente, fresca di impressioni, sensazioni ed immagini, che si rivolge al mondo, alla natura, agli altri, rivelando malinconia e sofferenza per gli affetti mai potuti stabilmente ricevere e dare ed insieme nobiltà d'animo. Le poesie che gli amici gli hanno fatto presentare a vari concorsi sono state sempre apprezzate e sta avendo inizio, adesso, la ricerca e lo studio sistematico della sua produzione. Ha lasciato circa tremila composizioni, che la PAV a in piccola parte raccolto e pubblicato poco prima della scomparsa, con due titoli: "Senza tanti complimenti" e " Quel che resta del verde" (entrambe per i tipi dell'editrice "Il Quadrifoglio", a luglio e dicembre 2001). Nel dicembre 2001, prima di abbandonarsi al sopore che precedette la morte, rivelò ad una volontaria sua grande amica: "... ho vissuto, ho sofferto tanto, ma se dovessi rinascere non butterei via niente della mia esperienza". In suo ricordo a Villa Serena gli hanno intitolato il viale d'ingresso. Vi voglio bene (agli Amici della PAV) 25/8/1997. Vi voglio bene perché siete tanti e si sa che l'unione fa la forza, e siete allegri e si sa che gente allegra il ciel l'aiuta, e ragionevoli come un avvocato e coscienziosi come un buon soldato prevedibili come il caldo estivo ed improvvisi come un temporale. vi voglio bene: perché siete un intreccio di strade che conducono ad una sola meta, un mosaico di vita che si completa insieme un'orchestra che suona una musica nuova, la riprova che al mondo l'amore esiste ancora. Vi voglio bene perché avete fatto una magnifica festa del tempo che mi resta, vi voglio bene perché sono sicuro che sarete per me l'ultimo bel ricordo. Maurizio Morini